sábado, 16 de febrero de 2013

Portopalo di Capo Passero



Potopalo di Capo Passero, con i suoi circa 3.200 abitanti, è il comune più meridionale della provincia siracusana. E' diventato un comune indipendente dal 1975, visto che in precedenza era frazione della città di Pachino. La città cominciò a svilupparsi agli inizi del XIX secolo ed ha anche una sua importanza storica, visto che essa fu il luogo di sbarco delle truppe anglo-americane avvenuto il 10 luglio 1943. 


Le attività economiche principali riguardano la pesca e l'agricoltura (Portopalo vanta la seconda flotta peschereccia della Sicilia, dopo Mazara del Vallo), ma anche il turismo ha qui la sua importanza, visto che Portopalo ha molto da offrire dal punto di vista culturale e naturalistico a quanti sono interessati ad una visita della zona.


Nel 395 a.C. Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa, durante la guerra contro Cartagine per il possesso della Sicilia, sferrò l'attacco finale alla colonia fenicia di Mozia. I pochi scampati al massacro trovarono rifugio presso le coste dell'estrema punta sud - est della Sicilia, a ridosso di Pachys, un promontorio di origine vulcanica da cui prese il nome l'odierna Pachino. Oggi il promontorio si chiama Capo Passero, e ai suoi piedi sorge Portopalo, piccolo centro di 3.500 abitanti circa.



Portopalo di Capo Passero, è il paese più a Sud non solo nella provincia di Siracusa, ma anche in Sicilia (al di sotto del parallelo di Tunisi). La fascia costiera alterna lunghe spiagge, caratterizzate da dune sabbiose, ad alte scogliere a picco sul mare. Il centro abitato (20 metri s.l.m.) è tagliato in due dalla Via Vittorio Emanuele, che tocca ad est il mar Jonio e ad ovest il Mediterraneo. Il clima caldo ed asciutto è mitigato dall'azione dei due mari.






Portopalo, il cui antico nome era Terra Nobile, fu fondata nel 1778 dal barone Don Gaetano Deodato - Moncada che, nel 1792, fece costruire a proprie spese le prime cento case nei pressi della Tonnara. Fino alla soppressione della feudalità, nel 1812, Portopalo rimase villaggio suburbio di Noto, per poi passare sotto il decurionato di Pachino, dal quale si svincolò nel 1974, divenendo così Comune autonomo.